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Storia di una zanzara che odiava il mondo (Cap 1)

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Leroro1805's avatar
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Nella mia cara famiglia non si è mai prestata troppa attenzione a sciocchezzuole quali la delicatezza e la finezza concettuale. Per questo il mio papino me l'ha sempre detto senza mezzi termini.

"Sei nata incazzata"

La questione si sviluppa ulteriormente: lui afferma che sia alla costante ricerca dell'attenzione degli altri; io gli rispondo gentilmente di tornare al suo caro telegiornale delle cinque e di non rompere ulteriormente.

Su una cosa almeno concordiamo entrambi: se m'incazzo, m'incazzo di brutto.



Primo aneddoto della mia infanzia. Il mio sempre più caro genitore ama particolarmente raccontarlo con un certo malcelato compiacimento. Mammina si era appena concessa una vacanza di due giorni su un lettino dell'ospedale: il parto era stato piuttosto faticoso. Se ne stava lì, sonnecchiando tranquillamente tra le coperte, sotto la supervisione di infermiere e medici. Ma come si dice, nulla dura per sempre. La pace è finita. The end. Schermo nero e titoli di coda.

A questo punto della narrazione papino mi rivolge un grande, grandissimo sorriso. Forse è più corretto parlare di ghigno.

Motivo di tanta ilarità? Semplice: mi ero già fatta notare nelle quarantotto ore della mia breve esistenza.

Per farla breve, una infermiera particolarmente gentile schiaffò tra le braccia della mia genitrice un esserino grinzoso, rosso e fumante che strillava come un'aquila. A quanto pare, la suddetta infermiera mi accusò di essere un'incitatrice della rivolta, un demonio, le trombe dell'Inferno e i quattro Cavalieri dell'Apocalisse. In altre parole, una neonata problematica.

Si narra che, come fui posata nel mio piccolo giaciglio, iniziai a berciare con tutto il fiato che avevo in gola. Strillai per l'intera notte, con qualche sporadica pausa necessaria per ricaricarmi.

Chissà perché cominciai: forse il clima era freddo e asettico, forse la compagnia non era di mio gradimento, forse odiavo già quella infermiera che ficcava il suo enorme naso butterato dentro la culla. Comunque, non vi era dubbio che fossi incacchiata nera.

Gli altri neonati, stanchi di quella tiritera, si aggiunsero uno dopo l'altro a quel piccolo concerto improvvisato. Quale meraviglia, sentire un crescendo di acuti nel placido silenzio della notte, come tante lampadine che accendendosi illuminavano lentamente il buio!

Ripensandoci, credo che quel quadretto avesse un che di romantico. Probabilmente l'infermiera non la pensò allo stesso modo.

Fu così che uscii dal reparto maternità lasciandomi alle spalle il mio personalissimo coro d'addio, un exploit di grida infantili e imprecazioni stagionate. Un'uscita di scena molto teatrale. Comunque, benvenuto mondo!
Warning: Italian language!
*
To be continued...
Cap 1 [Here]
Cap 2 [link]
Cap 3 [link]
Cap 4 [link]
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Comments2
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VendemiaireWings's avatar
Molto simpatico come testo.